Storia del calcio - 4° puntata
Le origini del club più antico d'Italia e la storia del primo campionato nazionale
Se il Football Club Internazionale può fregiarsi di essere stata la prima società del panorama calcistico italiano, la squadra più antica del nostro calcio, in quanto tutto'ora esistente e presente nel calcio che conta, è il Genoa.
Il "Grifone" nasce la sera del 7 settembre 1893, grazie ad un gruppo di affaristi inglesi trasferitisi a Genova per lavoro. La fondazione dello storico Club avviene presso il consolato inglese, data la presenza, tra i soci fondatori, di Charles Alfred Payton, baronetto dell'Impero Britannico e Console Generale di Sua Maestà la Regina Vittoria d'Inghilterra. Il primo nome del neonato sodalizio è Genoa Cricket and Athletic Club. La parola Football non è presente nella dizione originaria, in quanto il Genoa non si prefigge tanto di cimentarsi nel gioco del football quanto, come da consuetudine di quegli anni, di divenire un gruppo dedito alla pratica di diversi sport di squadra e individuali, soprattutto di tradizione anglosassone, come appunto il nobile cricket, la waterpolo (la moderna pallanuoto) e il football, ritenuto un gioco prettamente "popolano". La matrice britannica del Genoa viene evidenziata dalla regola che vieta categoricamente l'iscrizione a soci per i
cittadini italiani. Lo snobbismo nei confronti degli italiani è un fenomeno presente nel calcio già alla fine del XIX secolo...e, almeno in questo caso, non ce la possiamo certo prendere con il buon Joseph Blatter.
Nel 1896 si unisce al gruppo James Richardson Spensley, che sarà il principale artefice della trasformazione del Genoa in un club dedicato principalmente alla pratica del calcio. Il 10 aprile 1897, sempre grazie alle pressioni di Spensley, divenuto capitano della squadra di football, lo statuto del club viene modificato ammettendo la possibilità dell'ingresso di soci italiani.
In questi anni il Genoa infittisce i rapporti con gli altri club che si stanno rapidamente formando nel nord Italia, in particolar modo con le squadre di Torino, la culla del calcio italiano. Ne scaturisce a breve l'idea di creare la Federazione Italiana del Football, costituita il 15 marzo 1898 con sede proprio nel capoluogo piemontese. Quattro le società iscritte: oltre al Genoa, le tre compagini torinesi Football Club Internazionale, Ginnastica Torino e Football Club Torinese.
Il primo campionato nazionale di calcio si svolge tutto in una sola giornata, l'8 maggio del 1898, sul campetto di Porta Susa, nella periferia di Torino. In mattinata si disputano le semifinali, con l'Internazionale vittorioso sull'F.C. Torinese e il Genoa ai danni della Ginnastica Torino. La finale, programmata alle ore 15, vede un centinaio di spettatori per un incasso di ben 197 lire... Il Genoa capitanato da Spensley si impone per 2-1 dopo i tempi supplementari e diventa la prima squadra a potersi fregiare del titolo di Campione d'Italia.
E' questo un calcio rigorosamente dilettantistico, con i giocatori che arrivano al campo già vestiti, depongono gli abiti civili a lato delle porte e lasciano all'estremo difensore l'incombenza di dare ogni tanto un'occhiata per verificare che nessuno si appropri indebitamente dei loro effetti personali.
Ma, nonostante ciò, il regolamento prevede due signori seduti dietro la linea di porta per dirimere eventuali situazioni dubbie relative ai "gol-non-gol" (anche perché di reti non se ne parla ancora); accorgimento ripreso dalla UEFA nelle gare di Champions League ben 112 anni dopo. Meglio tardi che mai...
Se il Football Club Internazionale può fregiarsi di essere stata la prima società del panorama calcistico italiano, la squadra più antica del nostro calcio, in quanto tutto'ora esistente e presente nel calcio che conta, è il Genoa.
Il "Grifone" nasce la sera del 7 settembre 1893, grazie ad un gruppo di affaristi inglesi trasferitisi a Genova per lavoro. La fondazione dello storico Club avviene presso il consolato inglese, data la presenza, tra i soci fondatori, di Charles Alfred Payton, baronetto dell'Impero Britannico e Console Generale di Sua Maestà la Regina Vittoria d'Inghilterra. Il primo nome del neonato sodalizio è Genoa Cricket and Athletic Club. La parola Football non è presente nella dizione originaria, in quanto il Genoa non si prefigge tanto di cimentarsi nel gioco del football quanto, come da consuetudine di quegli anni, di divenire un gruppo dedito alla pratica di diversi sport di squadra e individuali, soprattutto di tradizione anglosassone, come appunto il nobile cricket, la waterpolo (la moderna pallanuoto) e il football, ritenuto un gioco prettamente "popolano". La matrice britannica del Genoa viene evidenziata dalla regola che vieta categoricamente l'iscrizione a soci per i
cittadini italiani. Lo snobbismo nei confronti degli italiani è un fenomeno presente nel calcio già alla fine del XIX secolo...e, almeno in questo caso, non ce la possiamo certo prendere con il buon Joseph Blatter.
Nel 1896 si unisce al gruppo James Richardson Spensley, che sarà il principale artefice della trasformazione del Genoa in un club dedicato principalmente alla pratica del calcio. Il 10 aprile 1897, sempre grazie alle pressioni di Spensley, divenuto capitano della squadra di football, lo statuto del club viene modificato ammettendo la possibilità dell'ingresso di soci italiani.
In questi anni il Genoa infittisce i rapporti con gli altri club che si stanno rapidamente formando nel nord Italia, in particolar modo con le squadre di Torino, la culla del calcio italiano. Ne scaturisce a breve l'idea di creare la Federazione Italiana del Football, costituita il 15 marzo 1898 con sede proprio nel capoluogo piemontese. Quattro le società iscritte: oltre al Genoa, le tre compagini torinesi Football Club Internazionale, Ginnastica Torino e Football Club Torinese.
Il primo campionato nazionale di calcio si svolge tutto in una sola giornata, l'8 maggio del 1898, sul campetto di Porta Susa, nella periferia di Torino. In mattinata si disputano le semifinali, con l'Internazionale vittorioso sull'F.C. Torinese e il Genoa ai danni della Ginnastica Torino. La finale, programmata alle ore 15, vede un centinaio di spettatori per un incasso di ben 197 lire... Il Genoa capitanato da Spensley si impone per 2-1 dopo i tempi supplementari e diventa la prima squadra a potersi fregiare del titolo di Campione d'Italia.
E' questo un calcio rigorosamente dilettantistico, con i giocatori che arrivano al campo già vestiti, depongono gli abiti civili a lato delle porte e lasciano all'estremo difensore l'incombenza di dare ogni tanto un'occhiata per verificare che nessuno si appropri indebitamente dei loro effetti personali.
Ma, nonostante ciò, il regolamento prevede due signori seduti dietro la linea di porta per dirimere eventuali situazioni dubbie relative ai "gol-non-gol" (anche perché di reti non se ne parla ancora); accorgimento ripreso dalla UEFA nelle gare di Champions League ben 112 anni dopo. Meglio tardi che mai...
Nessun commento:
Posta un commento