STORIA DEL CALCIO, 5 MAGGIO LAZIO-INTER BATTAGLIA DI HIGHBURY SILVIO PIOLA
I neroazzurri vivono il '5 maggio' 67 anni prima. La battaglia di Highbury.
Smaltita la sbornia iridata, ci si rituffa nella Serie A. La stagione 1934-35 è la prima con un torneo a 16 squadre e non più 18, riduzione resa necessaria per non appesantire troppo un calendario che inizia ad essere ricco anche di impegni internazionali.
Emblematico il caso di calcio mercato che coinvolge il giovane Silvio Piola prima dell'inizio del campionato: la Pro Vercelli si accorda con l'Ambrosiana per la cessione del centravanti, richiesto anche dalla Lazio. Il trasferimento viene bloccato, si racconta su precisa disposizione di Mussolini; Piola approda così in casa biancoceleste per l'ingente cifra di 250.000 lire. Da sottolineare alcuni dettagli di non poco conto: il Duce è tifoso della Lazio, il Presidente Federale Giorgio Vaccaro è colui che nel '27 ne aveva impedito la fusione con gli altri sodalizi capitolini in occasione della fondazione della Roma. Sta di fatto che lo stesso Piola, anni dopo, commenterà così l'episodio: "allora un calciatore poteva dire solo di sì".
Nel frattempo l'aristocrazia futbolistica inglese decide di degnare i Campioni del Mondo di una sfida con i maestri. Il 14 novembre 1934 l'Italia affronta l'Inghilterra nello Stadio Highbury di Londra. Su un campo appesantito da una pioggia incessante, i padroni di casa forniscono una lezione di calcio realizzando tre reti nei primi 12'; il portiere dell'Ambrosiana Ceresoli evita il tracollo parando un calcio di rigore. Come se non bastasse gli azzurri si ritrovano in inferiorità numerica a causa dell'infortunio occorso a Monti. Nella ripresa avviene qualcosa che ha dell'incredibile: gli italiani segnano due gol con Meazza e 'rischiano' in più occasioni di raggiungere il clamoroso pareggio. Termina con una sconfitta (finale 3-2) una gara che la retorica dell'epoca trasformerà nell'impresa dei "Leoni di Highbury".
La sfida per il titolo è un'appassionante lotta tra tre contendenti: i campioni bianconeri, l'Ambrosiana di Meazza e la Fiorentina. I toscani, in testa alla classifica al giro di boa, abbandonano la contesa solo alla penultima giornata, a causa della sconfitta subita sul campo dell'Alessandria. Alla vigilia dell'ultimo turno Ambrosiana e Juventus si trovano a pari punti. Nel frattempo la Juve ha allontanato Carlo Carcano, tecnico pluricampione, ufficialmente per 'motivi personali'; in realtà l'omossessualità dell'allenatore (reale o presunta che fosse) non era ritenuta edificante dalla dirigenza.
Giornata conclusiva: la Juventus fa il suo espugnando Firenze con un gol di Ferrari. L'Ambrosiana è chiamata ad affrontare a Roma una Lazio che non ha più nulla da chiedere. Tra le fila dei capitolini due ex neroazzurri: Levratto e Viani. L'esito della gara sembra scontato, invece la Lazio, dopo essere passata in svantaggio, pareggia proprio con Levratto e allunga grazie a una tripletta di Piola, l'uomo che avrebbe potuto giocare la sfida con l'altra maglia; inutile il gol di Meazza, finisce 4-2. "Il calcio è strano", "il calcio è crudele", quante volte abbiamo sentito pronunciare, spesso anche a sproposito, tali banalità? In questo caso si tratta invece di espressioni decisamente azzeccate: stessa gara (Lazio-Inter), stesso risultato (4-2), stessa situazione (titolo in bilico all'ultima giornata) e stesso esito (scudetto alla Juventus)... Purtroppo per i tifosi interisti, questo "dramma sportivo" riproporrà un identico copione 67 anni dopo, nella data ormai entrata a far parte della mitologia pallonara: 5 maggio 2002. Che sconcertante déjà vu!
Quinto e ultimo scudetto consecutivo per la Juventus, il settimo della sua storia. Un'altra formazione sette volte Campione lascia il palcoscenico della Serie A: si tratta della Pro Vercelli che, orfana di Piola, colleziona appena quindici punti e retrocede in Serie B in compagnia del Livorno. La grande epopea dei bianchi si chiude qui, i vercellesi non riusciranno più a tornare nella massima divisione. Solo un anno di 'purgatorio' invece per il Genova 1893, vincitore del campionato cadetto.
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