Storia del calcio - 7° puntata
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Il Casale |
Prime sfide tra le grandi del nord e la Lazio, campione dell'Italia centro-meridionale. Gli inglesi del Reading ridicolizzano il nostro calcio.
Il campionato del 1912-13 segna una svolta epocale nella storia del calcio nostrano: per la prima volta partecipano al torneo anche le squadre del centro-sud, trasformando finalmente lo scudetto in un affare di portata nazionale.
Cresce il numero di formazioni nei gironi settentrionali, che vedono ai nastri di partenza ben 18 contendenti. Diverse le novità, tra cui sottolineiamo gli esordi del Novara e del Modena, tutt'ora protagoniste del calcio professionistico.
L'Italia centro-meridionale propone dodici compagini: quattro toscane, sei laziali e due campane. La Lazio la fa da padrona: domina il girone laziale e stravince quello finale con tre vittorie e un pareggio. Netto il dominio della squadra capitolina, che però subisce una dura lezione nella finale scudetto. I campioni in carica della Pro Vercelli rifilano infatti un duro sei 6 a 0 ai nuovi arrivati, ribadendo la propria leadership a livello nazionale e dando una lampante dimostrazione del divario che permane tra il calcio settentrionale e quello meridionale. Così commenta 'La Stampa' lunedì 2 giugno 1913: "...malgrado il grande handicap dei vercellesi per l'assenza di quattro dei loro giuocatori è apparsa evidente fin dall'inizio tutta la disparità di classe che separava i contendenti delle due squadre in lizza per un primato assoluto". Lazio travolta dalla maggior esperienza e organizzazione dei campioni della Pro Vercelli e, probabilmente, anche dalla spiccata fisicità dei suoi giocatori; d'altronde, come soleva ricordare il centrocampista dei bianchi Guido Ara, "il calcio non è sport per signorine".
Il movimento calcio in Italia è in forte crescita, ma si tratta ancora di una realtà con connotazione prettamente
dilettantistica. Proprio durante le ultime battute delcampionato appena raccontato, gli inglesi ci fanno intendere a pieno quanto siamo ancora lontani dal football professionistico britannico. L'occasione è concessa dal tour nella penisola organizzato dal Reading FC, modesto club dellaSouthern League Divison One. Nel maggio del 1913 il Reading affronta nel giro di soli cinque giorni ben quattro impegni amichevoli. Ecco i risultati:
Genoa - Reading 2-4
Milan - Reading 0-5
Casale - Reading 2-1
Pro Vercelli - Reading 0-6
Impressionante il ruolino di marcia degli inglesi, che subiscono solo una battuta d'arresto sul campo del Casale, caratterizzato però da dimensioni ridottissime rispetto ai terreni di gioco a cui sono abituati oltre manica. Al termine del tour il Reading sfida addirittura la Nazionale Italiana, superandola a Torino con un perentorio 2-0. E' evidente, gli inglesi sono di un altro pianeta.
Il campionato 1913-14 è ancora conquistato da una formazione piemontese, ma non si tratta dei bianchi della Pro Vercelli. Il predominio viene interrotto dal Casale, società fondata nel 1905 a Casale Monferrato e contraddistinta dalla casacca nerostellata. Il Casale chiude in testa il girone settentrionale superando nell'ordine Genoa e Pro Vercelli esfida nella finalissima la Lazio. La disputa si svolge con gare di andata e di ritorno, entrambe vinte dai piemontesi, che totalizzano nel complesso un impietoso 9-1.
Il campionato 1914-1915 non vedrà mai la sua conclusione naturale. Il 23 maggio 1915 gli arbitri non fischiano l'inizio delle partite, ma si limitano a leggere la deliberazione con la quale la Federazione sospende il torneo. Il titolo verrà assegnato negli anni a venire, con provvedimento retroattivo, al Genoa, che in quel momento ha due punti di vantaggio su Torino e Inter; squadra ligure guidata dall'inglese William Garbutt, da molti considerato il primo vero allenatore operativo nel nostro paese. Discutibile la decisione che, dando per scontata la vittoria del Genoa nell'eventuale finale con la vincente del girone finale centro-meridionale, dove al
momento della sospensione primeggia ancora una volta la Lazio, mortifica l'orgoglio del sud. Il giorno seguente l'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria. Il nostro paese entra in campo nella Prima Guerra Mondiale e il campionato di calcio, inevitabilmente, si ferma.
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