Storia del calcio - 6° puntata
Secondo e terzo scudetto del Milan, lo strapotere della Pro Vercelli, gli esordi della nazionale italiana e il primo trionfo dell'Inter.
Il campionato del 1906 verrà ricordato come uno dei più controversi. Cinque le società partecipanti, suddivise in ben tre gironi: Milan e U.S. Milanese per il girone lombardo, Genoa e Andrea Doria per quello ligure e la sola Juventus in rappresentanza dei piemontesi. Passano al girone finale Milan, Genoa e, naturalmente, la Juve. Il primo episodio che fa infuriare gli juventini si verifica in occasione di Juve-Genoa:
gara 1 interrotta per intemperanze del pubblico a causa dell'arbitraggio, gara 2 rimandata per motivi climatici, gara 3 da disputarsi, a causa delle pressioni dei liguri, sul terreno neutro di Milano. Decisione per lo meno singolare, buttata giù come un boccone amaro dai piemontesi, che si impongono comunque con il risultato di 2-0. Il match che scatena l'ira juventina è lo spareggio con il Milan, che conclude il girone in testa a pari punti proprio con la Juve. La partita, visto il vantaggio nella differenza reti, si gioca a Torino. Reti inviolate al termine dei tempi supplementari; dunque si ripete, ma il teatro designato dalla federazione è quello "neutro"
dell'U.S. Milanese. Perchè a Milano e non a Genova? Non ci è dato saperlo, certo si tratta di una scelta fortemente iniqua, che convince la Juve a non presentarsi in campo lasciando il successo in campionato al Milan.
Nel 1907 una nuova società si aggiunge al lotto delle partecipanti, il Torino, che riesce alla sua prima comparsa a qualificarsi per il girone finale, dove si trova ad affrontare il Milan e l'Andrea Doria. Lo scudetto, questa volta con pieno merito, va nuovamente ai rossoneri, che portano così a tre i loro successi.
Grandi polemiche intanto imperversano in seno alla Federazione, con scontri tra chi vorrebbe eliminare la
partecipazione degli stranieri al campionato italiano e chi è convinto che questi siano invece importanti per il progresso del nostro calcio. Nel 1908 la spuntano i primi, ottenendo che al torneo possano partecipare solo squadre interamente composte da indigeni. Milan, Torino, Genoa e Juventus protestano con fermezza e alla fine scelgono addirittura di non iscriversi alla contesa. Solo tre quindi le partecipanti: Andrea Doria, U.S. Milanese e la novità rappresentata dalla Pro Vercelli. Il titolo va ad inaugurare la bacheca dell'ultima
arrivata, che tra le sue fila schiera addirittura soltanto giocatori provenienti dalla provincia di Vercelli.
Il 1908 passerà alla storia anche per un altro importante avvenimento: la fondazione dell'F.C. Internazionale Milano (l'odierna Inter), ad opera di un gruppo di soci dissidenti del Milan.
Nel 1909 la Federazione riapre agli stranieri e le squadre ai blocchi di partenza sono ben nove, ma anche con il lotto dellemigliori formazioni al completo, la Pro Vercelli si conferma campione d'Italia. E' il primo campionato in cui si sperimenta l'introduzione del girone unico.
Nuovi dissidi nel campionato del 1910. Pro Vercelli e Inter chiudono in testa e il titolo si deve assegnare con uno spareggio. La discussione questa volta non riguarda la sede ma la data scelta: il 24 aprile, giorno in cui la maggior parte dei piemontesi è impegnata in un torneo militare. L'Inter non accetta la richiesta di uno slittamento alla settimana successiva; i vercellesi perdono le staffe e schierano clamorosamente la squadra dei ragazzi, travolta dai milanesi con il risultato di 10-3. Scudetto all'Inter e giocatori vercellesi squalificati.
La sanzione comminata ai componenti della formazione più forte del panorama italiano impedisce loro di prendere parte alla prima gara della storia della nazionale italiana. All'Arena di Milano l'Italia si impone comunque con un roboante 6-2 sulla Francia, con tripletta del milanista Lana e gol di Fossati (Inter), Rizzi (Ausonia) e De Bernardi (Torino). Il primo di una lunga serie di scontri con i cuginastri transalpini è un
trionfo del Bel Paese.
La squalifica della Pro viene ridotta, consentendo la partecipazione al campionato del 1911. Aumentano le
formazioni e si torna alla suddivisione in più gironi, uno ligure-lombardo-piemontese e uno veneto-emiliano. Pro Vercelli campione sia nel 1911, superando in finale il Vicenza, che nel 1912, regolando il Venezia.
Gli uomini delle risaie, raccontano le cronache dell'epoca, mettono in campo un calcio fatto di fisicità, corsa e grandi calcioni rifilati al momento opportuno. Ma è un gioco che si distingue anche per la sua organicità: in un'epoca dominata dalle individualità, la novità della proposta vercellese sta nella capacità di muoversi all'unisono come squadra, alternando un possesso di palla ripetuto per sfiancare la pazienza dell'avversario, a improvvise sortite offensive, sfruttando a pieno la forza d'urto dell'intera formazione.
Intanto si susseguono le amichevoli della nazionale, composta per lo più da giocatori della Pro. Primo appuntamento ufficiale le Olimpiadi di Stoccolma 1912. La guida tecnica viene affidata al giovane Vittorio Pozzo. Sconfitta con la Finlandia a tempi supplementari, successo contro la Svezia e ancora una battuta d'arresto contro la forte Austria. Gli italiani tornano mestamente in patria e Pozzo viene sostituito. Avrà
modo di rifarsi in futuro.
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