lunedì 18 marzo 2013

Arriva la Serie A! - Storia del calcio 13° puntata


STORIA DEL CALCIO ARRIVA LA SERIE A MONDIALE URUGUAY 1930 -



L'avvento del girone unico. Scudetto all'Ambrosiana-Inter. Ungheria-Italia 5-0! Il primo mondiale in Uruguay.

Campionato 1929-30: nasce ufficialmente la Serie A. Sono diciotto le squadre qualificate, questo l'elenco completo: Alessandria, Ambrosiana, Bologna, Brescia, Cremonese, Genoa, Juventus, Lazio, Livorno, Milan, Modena, Napoli,Padova, Pro Patria, Pro Vercelli, Roma, Torino e Triestina. Le altre diciotto formazioni ella Divisione Nazionale vanno a comporre la Serie B. Viene archiviato così il 'Progetto Pozzo', che ha comunque rappresentato una tappa fondamentale per il definitivo passaggio al girone unico. Così commenta
l'avvenimento proprio l'ideatore, Vittorio Pozzo, allenatore e giornalista: "La pesante macchina del campionato italiano si rimette in moto. Cambiato il motore, riveduti gli ingranaggi, messi a posto i pezzi di ricambio, il poderoso organismo rientra in funzione...Un girone unico che però non è privo di pecche. Diciotto squadre in lizza significano trentaquattro domeniche di gare per giungere a stabilire quale debba essere la squadra campione...Il campionato è un grande egoista. Vuole la stagione tutta per sè, non lascia più spazio a gare nè tornei di altro tipo, compromette l'esito stesso dell'attività di quella Squadra Nazionale che rappresenta i colori d'Italia di fronte allo straniero, di quella Squadra Nazionale che serve da indice dei progressi o dei regressi fatti dall'intero paese nel particolare sport che ci occupa". Al di là delle concessioni al
nazionalismo fascista, emerge curiosamente già il conflitto tra esigenze dei club e necessità della rappresentativa nazionale, necessità esposte in modo davvero ben poco disinteressato, se si considera che lo stesso Pozzo riprende nel '29 la guida della nazionale azzurra, che condurrà in un decennio segnato da clamorosi successi per il tricolore.
Il primo torneo di Serie A è vinto dall'Ambrosiana (Inter), che si distingue per lo spaventoso score di 85 gol segnati in 34 partite. Il match decisivo è un tesissimo Ambrosiana-Genoa, preceduto dal crollo di alcune tribune di legno che causa diversi feriti tra gli spettatori. La gara, che viene comunque giocata, termina sul risultato di 3-3, con un calcio di rigore sbagliato nel finale dai liguri, c'è chi sostiene sotto la pressione delle minacce da parte dei sostenitori neroazzurri presenti a bordo campo. Il pareggio consente ai meneghini di mantenere inalterate le distanze sulla seconda, ipotecando il successo finale a sole due giornate dal termine; la squadra allenata dall'ungherese Weisz si impone superando in classifica Genoa, Juventus e Torino. Primatista del sud il Napoli, che conclude con un soddisfacente quinto posto. Sesta la Roma, solo settimi i campioni uscenti del Bologna. Male ilMilan che termina undicesimo. Retrocedono nella serie cadetta le ultime due classificate, Padova e Cremonese. Inter e Genoa si qualificano per la Coppa Mitropa, antenata delle odierne coppe europee. Il primo calciatore ad aggiudicarsi la classifica 'cannonieri' della Serie A è 'Pepin' Meazza, con ben 31 realizzazioni.
Subito incisivo Vittorio Pozzo sulla panchina dell'Italia. Nei primi mesi della sua gestione, caratterizzati da una serie di prestigiosi risultati, arriva la conquista della prima Coppa Internazionale, trofeo antesignano del Campionato Europeo per Nazioni, al quale partecipano Austria, Cecoslovacchia, Italia, Svizzera e Ungheria. L'11 maggio 1930 gli azzurri sono ospiti Budapest, per affrontare l’unica squadra ancora in lizza insieme a loro per il titolo. Per tifosi e stampa magiari è assurdo prendere in considerazione un esito diverso dalla vittoria. L’Ungheria parte fortissimo e mette sotto l’Italia sfiorando il vantaggio in diverse occasioni. Gli italiani resistono e passano, addirittura tre volte, con Meazza. Finirà 0-5! E’il successo che apre i trionfali anni ’30 della Nazionale italiana. Nel corso del viaggio di ritorno la Coppa di cristallo cade in treno e si frantuma. Vittorio Pozzo conserverà gelosamente un coccio raccolto che sarà l’amuleto per le sue future imprese.
Nel 1930 la FIFA, presieduta da Jules Rimet, organizza il primo mondiale per nazioni. Tra le diverse candidature per ospitare la manifestazione la spunta l'Uruguay, probabilmente Anche grazie al fatto di essere la rappresentativa più importante in circolazione, come confermano i successi nei tornei olimpici del '24 e del '28. La collocazione geografica disincentiva alla partecipazione diversi paesi europei, tra i quali la nazionale azzurra che non risponde 'presente' evitando la costosa spedizione. Inghilterra e Scozia invece snobbano letteralmente l'appuntamento, ritenendosi per definizione superiori al resto del mondo. Il forfeit anglosassone,
certamente rimpianto nei decenni a venire oltremanica, verrà confermato fino all'edizione del 1950.
Tredici le nazionali iscritte, suddivise in quattro gironi. L'Europa è rappresentata da Francia, Jugoslavia, Romania e Belgio; tutte le altre squadre provengono dal continente americano. E' un mondiale comunque caratterizzato ancora da un'evidente inesperienza organizzativa. Un episodio su tutti: nella gara del girone di qualificazione Argentina-Messico, si racconta che il dischetto del rigore viene segnato a circa 14 metri dalla linea di porta. Due le massime punizioni fallite nel corso del match.
Le semifinali si concludono con lo stesso tennistico risultato: Argentina-USA 6-1 e Uruguay-Jugoslavia 6-1. Finale pirotecnica allo stadio Centanario di Montevideo, di fronte a ben 80.000 spettatori: dopo un susseguirsi di ribaltamenti, i padroni di casa si impongono in una gara sempre in bilico, suggellando all' '89 il gol del 4 a 2 finale. Uruguay Campione del Mondo con una cavalcata fatta di 4 vittorie in altrettante partite, 15 reti realizzate e solo 3 subite. Miglior marcatore del torneo l'argentino Stabile.

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