mercoledì 13 marzo 2013

Caos nel campionato italiano - Storia del calcio 9° puntata

CAOS CAMPIONATO ITALIANO INTER OLIMPIADI ANVERSA


Il primo scudetto del dopo guerra conquistato dall'Inter. La disfatta olimpica di Anversa. Nuovi successi vercellesi. L'anno dei due campionati.

Il primo campionato del dopoguerra vede un importante incremento per quanto riguarda il numero dei partecipanti: ben 66 le formazioni iscritte, 48 nei raggruppamenti settentrionali e 18 in quelli centro-meridionali. Il girone finale dell'Italia del Nord è vinto dall'Inter, che supera in classifica nell'ordine Juventus e Genoa. Il diritto a disputare la finalissima contro i milanesi se lo aggiudica il Livorno. La gara, disputata il 20 giugno 1920 sul neutro di Bologna, è vinta con il risultato di 3-2 dai neroazzurri, per la seconda volta nella loro storia campioni nazionali.
Ancora una volta è il settentrione a spuntarla, ma lo stop al campionato, durato più di tre anni, sembra aver notevolmente ridotto il distacco. A tal proposito Antonio Ghirelli, storico del calcio italiano, scrive: "...gli organi federali tenevano in così scarsa considerazione il calcio a sud degli Appennini, che assegnarono il titolo alla squadra milanese ancor prima che avesse luogo la finalissima. La quale ebbe a dimostrarsi, in realtà, assai meno agevole del previsto e vide soccombere i toscani soltanto dopo tenace resistenza". 
Intanto, mentre in tutta Europa infiammano i tumulti del biennio rosso, la nostra nazionale di calcio riprende l'attività. Nella prima amichevole, la selezione ora guidata dal CT Resegotti, supera ancora una volta la Francia con un risultato pirotecnico: dopo il 6-2 del 1910, il 18 gennaio 1920 ecco un irripetibile 9-4. Nonostante il successo colto contro i galletti, la panchina dell'Italia viene affidata a Giuseppe Milano, forse il più rappresentativo tra i campioni della Pro Vercelli. Nell'estate del 1920 gli azzurri, capitanati dal genoano Renzo De Vecchi, partecipano ai Giochi Olimpici di Anversa. Dopo aver superato l'Egitto negli ottavi di finale, arriva un'inaspettata sconfitta con la Francia nel turno successivo. Male l'Italia anche nel girone di consolazione, che vale per la conquista delle medaglie di argento e bronzo: vittoria contro la Norvegia e altro duro stop con la Spagna, che decreta la definitiva eliminazione.
Il campionato edizione 1920-21 è preceduto da dure polemiche in seno alla Federazione, con diverse società che spingono per una decisa riduzione nel numero delle formazioni iscritte alla contesa. Le pressioni che giungono dalle squadre minori portano a conseguenze di segno totalmente opposto: addirittura 84 le compagine ammesse alle fasi eliminatorie, 60 al nord e 24 al centro-sud. Si tratta di un torneo interminabile, che vede la sua conclusione in piena estate. La finalissima, che si gioca il 24 luglio 1921 a Torino, mette a confronto Pro Vercelli e Pisa. Si impongono i piemontesi con il risultato di 2-1.
L'elefantiaca manifestazione conclusasi nel '21 spinge le grandi del calcio italiano alla presentazione del 'Progetto Pozzo', redatto da Vittorio Pozzo, che prevede una formula decisamente più snella, con sole 24 partecipanti. Il progetto viene respinto, causando una profonda lacerazione nella FIGC. Tutte le più importanti società decidono di uscire dalla Federazione, costituendo la Confederazione Calcistica Italiana. Si disputano così due distinti campionati. Il torneo federale va alla Novese, quello della CCI, suddiviso in soli
due gironi da 12 squadre ciascuno, vede Genoa e Pro Vercelli qualificate alla finale, conquistata dai vercellesi. E' il torneo 'non ufficiale' che riscuote la maggior attenzione, tanto che la finalissima nazionale è disputata dalla Pro Vercelli, che sconfigge la Fortitudo Roma. Il 18 giugno 1922 a Vercelli, grazie alla vittoria nella gara di ritorno con il risultato di 5-2 (andata a Roma Fortitudo-Pro Vercelli 0-3), la Pro mette in bacheca il 7° e ultimo scudetto della sua gloriosa storia. 
Nel 1922 si disputa anche la prima Coppa Italia, competizione che rappresenta in questa sua fase primordiale un torneo di consolazione per gli eliminati nei primi turni del campionato federale. La Coppa va al Vado, che batte in finale l'Udinese. La scissione viene ricomposta a fine stagione in quella che passerà alla storia come la 'Pace di Brusnengo', paesino in provincia di Novara dove grandi e piccole società giungono
finalmente ad un accordo: 36 le squadre al via nella successiva stagione. Non c'è ancora la piena applicazione del progetto Pozzo, ma è ormai tracciata la strada che porterà all'organizzazione di campionati con formule moderne, già in vigore nei paesi europei calcisticamente più evoluti.

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