mercoledì 6 marzo 2013

DISCENDIAMO DAVVERO DAGLI INGLESI?

Storia del Calcio - prima puntata


Le dispute sulle origini del gioco più bello del mondo

Chi sono i veri progenitori di Messi, Maradona e Pelè? Quale paese può vantarsi di aver dato i natali a quella che sarebbe in seguito diventata la più importante disciplina sportiva del globo?

Sir Bobby Charlton, David Beckham e Wayne Rooney saranno di sicuro fermi sostenitori della teoria che vuole il calcio originario della terra di Sua Maestà. In effetti, il 26 ottobre 1963 il calcio nasce ufficialmente a Londra: quel giorno, presso la Free Mason's Tavern (la taverna dei Framassoni o dei Liberi Muratori), si incontrano i rappresentanti di undici club e associazioni sportive londinesi, per creare una struttura unitaria che prenderà il nome di Football Association, con l'intento di codificare le norme che regoleranno il nuovo gioco. Il 1886 è l’anno dell’istituzione dell’IFAB, acronimo di International Footballer Association
Board. L'International board è l'organo che ancora oggi definisce e approva qualsiasi modificaal regolamento del gioco del calcio, vincolando le federazioni di tutto il mondo.
La questione sembrerebbe quindi già risolta: il calcio è nato nel Regno Unito. In realtà non è così, o meglio, è certamente legittimo che gli Inglesi si considerino a pieno titolo gli inventori del Football, ma è assolutamente innegabile che nel prendere una sfera a calci si siano cimentati in molti diversi secoli prima. Occorre quindi andare a ritroso nel tempo per cercare nuove risposte.
A questo proposito, scommettiamo che De Sisti, Antognoni e Batistuta sarebbero pronti a giurare che Firenze è la culla del calcio, l'unica città che, a pieno diritto, può definirsi la patria della palla presa a pedate. Già tre secoli prima, infatti, nella città toscana si giocava il calcio fiorentino, che dava luogo a incontri ufficiali tra i partiti dei verdi e dei bianchi, rispettivamente della riva sinistra e destra dell'Arno. Il campo di gioco era Piazza Santa Croce e la compagine che trionfava aveva l'onore di potersi appropriare delle insegne avversarie.
Ma sempre in Italia possiamo trovare altre tracce per la nostra indagine: nell’antica Roma si usava praticare l’harpastum, un gioco decisamente duro, probabilmente un misto tra un primordiale rugby e il calcio, giocato soprattutto dai legionari quando si spostavano nelle terre conquistate dall’Impero. C’è chi sostiene addirittura che siano stati i legionari di Cesare a portare per la prima volta nei territori britannici la disciplina
che avrebbe poi ispirato la nascita del Football. Potrebbero essere dunque Amadei, Falcao e Totti a spuntarla nell’annosa disputa.
Il calcio ha sangue italiano? Macchè, la storia antica è piena zeppa di esempi di giochi che prevedevano la
contrapposizione di due schieramenti i quali si contendevano una sfera attraverso l'uso dei piedi. L’harpastum, con ogni probabilità progenitore del calcio fiorentino, pare sia stato mutuato da una disciplina nata nella Grecia Antica con il nome di "Episciro", mai inserita nelle manifestazioni olimpiche.
Ma le prime tracce sembrano risalire addirittura all'XI secolo a.C., periodo nel quale in Cina si praticava il Tsu-chu, il cui nome letteralmente significa "colpendo col piede (tsu) una palla di pelle imbottita in vario modo (chu)". I campioni di questo sport dovevano infilare in un buco sostenuto da due canne di bambù un pallone ripieno di piume e capelli femminili, il tutto utilizzando esclusivamente i piedi. Le affinità con il calcio di oggi sono evidenti. Ma, nello stesso periodo, i cugini asiatici del Giappone praticavano il kemari,
nel quale due formazioni da otto uomini si affrontavano con l'obiettivo di spedire una palla, ovviamente per mezzo di calci, in uno spazio delimitato da alberi. Grazie all'aggiunta di questa porta naturale, il gioco giapponese appare il più antico e credibile antenato del calcio moderno.
Anglosassoni, toscani, romani e greci si rassegnino, la storia sembra condurci ad un'inverosimile realtà: la nobiltà pallonara è oggi rappresentata dai vari Nakamura, Morimoto e Nagatomo.



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