mercoledì 10 aprile 2013

Scoppia la guerra, Show must go on - Storia del calcio 23° puntata

STORIA DEL CALCIO, SECONDA GUERRA MONDIALE SCUDETTO INTER


Quinto scudetto per l'Inter. Si conclude il periodo della grandeur azzurra.

L'undicesimo campionato di Serie A prende il via il 17 settembre 1939, sedici giorni dopo l'aggressione nazista alla Polonia. Mentre l'Europa conosce la ferocia hitleriana, l'Italia dichiara la sua "non belligeranza", forte del 'Patto d'Acciaio' stipulato il 22 maggio 1939 con la Germania. 
Nella stagione 1939-40 viene riproposto il duello tra Bologna, campione uscente, e Ambrosiana-Inter. Con Meazza fermo a causa del suo 'piede gelato', i neroazzurri affidano la regia delreparto offensivo all'italo-argentino Demarìa; l'allenatore austriaco Tony Cargnelli, subentrato a Castellazzi nel 38', rinverdisce la sua formazione con due giovani attaccanti: l'ex Como Umberto Guarnieri ed Enrico Candiani, prodotto delle giovanili. Il due volte Campione del Mondo Giovanni Ferrari, ormai 33enne, resta ai margini disputando solo otto gare.
Mentre si battaglia in campionato, la nazionale di Pozzo torna in campo il 12 'sistema' (WM) novembre a Zurigo contro la Svizzera. In terra elvetica arriva per gli azzurri una brutta scoppola; la sconfitta (3-1) interrompe un'imbattibilità durata addirittura quattro anni (ultimo ko Cecoslovacchia-Italia 2-1 del 27 ottobre 1935). Si fanno sempre più insistenti le pressioni nei confronti del CT per passare al ', lo schema tattico inventato da Chapman nel '25 e sempre più diffuso un tutto il continente. Anche se controvoglia, Pozzo si adegua e per la sfida con la Germania del 26 novembre propone una formazione
imperniata sul Genoa di William Garbutt, unica squadra tra le grandi italiane ad applicare il sistema. A Berlino, con sette uomini su undici pescati tra i genoani, si affrontano i tedeschi, già avvezzi al WM, sperimentando il cambio di modulo; il risultato è disastroso: Italia travolta 5-2. Le due sconfitte consecutive rappresentano di fatto la chiusura della 'grandeur' azzurra degli anni '30. Siamo alle prime schermaglie della battaglia tra 'sistemisti' e 'metodisti', che animerà addetti ai lavori ed appassionati per almeno un decennio.
La sfida scudetto si risolve solo all'ultima giornata, complice un calendario che mette di fronte le prime della classe. Alla vigilia dello scontro diretto di Milano l'Ambrosiana ha un solo punto di vantaggio sul Bologna; i neroazzurri possono quindi giocare per il pareggio, ma al 9' sono già avanti grazie alla rete di Ferraris II. Il risultato non cambia fino al fischio finale e l'Inter è per la quinta volta Campione d'Italia, la
seconda nell'arco di sole tre stagioni. Al quanto curiosa la sequenza dei trionfi interisti, se si esclude il 1938, un titolo ogni dieci anni: 1910, 1920, 1930 e 1940. Alle spalle di Ambrosiana e Bologna, si classificano nell'ordine Juventus, Lazio, Genova e Torino. Il Napoli si salva in extremis a danno del Liguria che, dopo l'inatteso exploit dell'annata precedente, retrocede in B in compagnia del Modena. In testa alla classifica dei marcatori c'è nuovamente il milanista Aldo Boffi, ribattezzato dai suoi sostenitori "il bombardiere di Seregno".
Il 10 giugno 1940, ingolosito dai successi nazisti, Benito Mussolini annuncia la scesa in campo dell'Italia nel conflitto mondiale. La prima offensiva è contro la Francia, attaccata sul fronte alpino. Il calcio, potentissimo strumento di propaganda negli anni '30 per il regime fascista, non può e non deve fermarsi: dopo soli cinque giorni va regolarmente in scena la finale di Coppa Italia, vinta 1-0 dalla Fiorentina sul Genova.

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